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Sentiero CAI n. 54

Comprensorio: Monte Catria
Località partenza: Chiaserna
Località arrivo: Vetta Monte Catria
Traccia GPS:
Numero:
54
Quota partenza: 500 metri
Quota arrivo: 1701 metri
Quota massima: 1701 metri
Dislivello: 1200 metri
Nuova numerazione CAI:
254
Lunghezza: 5,1 km.
Difficoltà: E
Tempo salita: 3,00-3,30 ore.
Tempo discesa: 2,00-2,30 ore.

 

Il sentiero 54 del Monte Catria parte dalla frazione di Chiaserna, facilmente raggiungibile mediante strada provinciale provenendo da Cantiano, località dalla quale dista circa 5km. In realtà sulla cartina CAI la prima parte è segnalata come 54a, trattandosi di una variante, che si ricongiunge all’originario tracciato che sale dal passo La Croce. Quest’ultimo è rimasto in condizioni di semiabbandono per anni, a causa dello scarso utilizzo, ma è stato recentemente ripristinato e gli è stata attribuita la variante "a".

Arrivati all’abitato, subito dopo la strada che conduce al Catria (si riescono a trovare facilmente parcheggi ai lati della carreggiata), si trova una indicazione per Malecchie, sulla sinistra, ed è in questo punto che ha inizio il sentiero.

Il primo tratto si svolge all’interno del paese, su strada asfaltata, con ai lati le caratteristiche abitazioni a fare da cornice. Già da subito la pendenza si fa sentire, e prima ancora di aver abbandonato l’abitato si saranno già percorsi più di 100 metri di dislivello...

In corrispondenza di un serbatoio d’acqua il fondo stradale passa dall’asfalto alla breccia, e la stradina prosegue, costante e decisa, in un ambiente ricco di arbusti e alberi a basso fusto.

Superata una doppia svolta, tratto con notevole pendenza, si incrocia dapprima il sentiero 54a che sale da destra, quindi si giunge ad un ampio prato con abbeveratoio (purtroppo spesso in secca), dove termina il tratto su strada. Da questo punto, volgendosi a sinistra, è già possibile intravedere tutto il percorso da affrontare, una lunga e ripida cresta che conduce fin sulla vetta. Inizialmente la traccia è ben evidente e si dirige verso un primo rilievo che andrà aggirato lasciandoselo sulla sinistra (unico punto di tutto il percorso dove occorre fare attenzione), ritrovandosi poi su un ampio e ripido pascolo che si estende ininterrotto fino alla cima. In questo tratto si supera un secondo abbeveratoio (anche in questo non si trova mai acqua) e si risale verso un piccolo agglomerato di faggi, isolato all’interno del pascolo.

Da questo punto si affronta un facile traverso, verso destra, che conduce in pochi minuti al crinale, proprio a lato del grande anfiteatro detto “Valle delle Patate”, che si estende a perdita d’occhio fino alla Balza degli Spicchi ed al selvaggio Corno del Catria, con viste panoramiche davvero notevoli. Non è presente segnatura di nessun tipo, ma è praticamente impossibile sbagliarsi, infatti bisogna semplicemente risalire l’interminabile cresta, niente di più facile, almeno dal punto di vista dell’orientamento… (la pendenza invece si fa notevolmente sentire sulle gambe…).

Dopo circa mezz’ora si perviene ad un terzo abbeveratoio che, neanche a dirlo, è ovviamente in secca (essendo il percorso tutto in ambiente scoperto un po’ d’acqua non sarebbe dispiaciuta, ma tant’è…) e, salendo ancora per altri 150 metri, si giunge infine ad incrociare il grande tornante della vecchia strada, oramai in totale disuso, che conduce fin sotto la vetta (il perché della creazione di questa “infrastruttura” non è semplice da capire, di fatto serve solo a deturpare il fantastico paesaggio, non essendo praticamente mai percorsa da nessuno e risultando ridotta in condizioni pessime a causa dell’incuria).

Superata la strada non resta che percorrere l’ultimo tratto di cresta, con la grande croce sulla vetta ad indicare chiaramente la via, fino a raggiungere in breve tempo la stessa (dove transita anche il sentiero 56 che proviene dal Rifugio Vernosa) e godere della sconfinata vista offerta da questo luogo.